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Newsletter DSU

17 novembre
2014

  N° 72 - ANNO X
CASSA INTEGRAZIONE, MOBILITÀ, DISOCCUPAZIONE, SOLIDARIETÀ

Ulteriori chiarimenti Inps sul Fondo di solidarietà residuale

L'Inps, con messaggio n. 8673 del 12 novembre c.a.,  ha fornito ulteriori chiarimenti sull'ambito di applicazione del Fondo di solidarietà residuale.

Limite dimensionale settore commercio

Le imprese classificate nel settore commercio con CSC 7.01.XX, 7.02.XX, 7.03.XX e 7.04.01 con CA 3X, con più di quindici dipendenti, sono obbligate al versamento del contributo di finanziamento al Fondo di solidarietà residuale fino al raggiungimento del limite dimensionale di 50 dipendenti, oltre il quale si applica l'istituto della cassa integrazione guadagni straordinaria e, fino al 31/12/2016, anche quello della mobilità. 

Imprese con più posizioni contributive

Le imprese che operano con più posizioni contributive sul territorio nazionale e realizzano il requisito occupazionale computando i lavoratori denunciati su più matricole, dovranno darne comunicazione alle sedi Inps territorialmente.

Qualora l'impresa eserciti attività plurime, con distinti inquadramenti attribuiti dall'Istituto, il requisito occupazionale deve essere distintamente determinato in relazione al numero di dipendenti occupati in ognuna delle attività.

Competenze arretrate

Riguardo alla contribuzione pregressa afferente il periodo gennaio-settembre 2014, l'Inps precisa  che i datori di lavoro interessati sono tenuti alla denuncia ed al versamento della contribuzione di finanziamento al Fondo di solidarietà residuale anche per i lavoratori che abbiano cessato il rapporto di lavoro nel predetto periodo, con riferimento al periodo di svolgimento del rapporto di lavoro. Il datore di lavoro è responsabile del versamento all'Inps anche della quota a carico del lavoratore.

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SINDACATO

La CGIL proclama lo sciopero generale per il 5 dicembre

Il Comitato Direttivo della CGIL ha proclamato per venerdì 5 dicembre uno sciopero generale di 8 ore di tutti i settori pubblici e privati.
Le modalità di svolgimento saranno definite a livello territoriale e settoriale.

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SICUREZZA SUL LAVORO

Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione anche non dipendente dell’azienda

La Commissione tecnica del Ministero del Lavoro in materia di salute e sicurezza sul lavoro, con interpello n. 24 del 4 novembre c.a., relativamente all’ipotesi di servizio di prevenzione e protezione istituito obbligatoriamente all'interno dell'azienda, come previsto dall'articolo 31, comma 6, del D.Lgs. n. 81/2008, ha preso in esame l'ipotesi se il Responsabile del servizio (RSPP) debba essere necessariamente un dipendente del datore di lavoro o possa essere anche un professionista in possesso dei requisiti di legge. 

La Commissione ritiene che il RSPP possa essere considerato interno quando, a prescindere dalla tipologia contrattuale che lega tale soggetto al datore di lavoro, lo stesso sia "incardinato" nell'ambito della organizzazione aziendale e coordini un servizio di prevenzione e protezione interno, avendo conto sia delle dimensioni che della specificità dell' azienda e abbia anche necessariamente una conoscenza approfondita delle dinamiche generali dell'impresa, che solo un soggetto inserito nell'organizzazione aziendale può possedere.

Spetta quindi al datore di lavoro rendere compatibili le diverse tipologie dei rapporti di lavoro con le esigenze proprie del Responsabile del SPP, affinchè quest'ultimo possa portare a pieno compimento gli incarichi da svolgere.

In tale contesto pertanto, il termine "interno" non può intendersi coincidente con la definizione di "dipendente", ma essere riferito ad un soggetto che assicuri una presenza adeguata per lo svolgimento della propria attività.

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DAL SISTEMA CONFCOMMERCIO

Tfr in busta paga: lo chiederà un lavoratore su cinque

Secondo un'indagine Confcommercio - Format Research, realizzata su un campione di lavoratori dipendenti a tempo indeterminato (imprese fino a 49 addetti) addetti dell'industria e del terziario, il 20% circa dei lavoratori di imprese fino a 49 addetti è intenzionato a chiedere al proprio datore di lavoro il TFR che matureranno nel 2015.
L'idea prevale nei lavoratori di sesso maschile, giovani, single che vivono nella famiglia di origine, con un'età compresa tra i 25 ed i 34 anni, impiegati  come operai o comunque con mansioni a carattere esecutivo  in imprese del Nord Ovest, soprattutto  quelle che hanno un numero di addetti compreso tra sei e venti. 

Il 60% circa dei lavoratori utilizzerà l'anticipo di Tfr per i consumi, o comunque per effettuare quelle spese delle quali hanno necessità, il 40% circa ha affermato che lo ritirerà per risparmiarlo, magari mettendolo in banca. 

L'impatto del provvedimento potrebbe "colpire" circa 300.000 imprese fino a 49 addetti, che fino ad oggi potevano limitarsi ad accantonare le somme destinate al TFR, e che ora almeno in parte saranno costrette ad erogarle materialmente, con un conseguente aggravio della propria capacità finanziaria. 

Le imprese che più probabilmente potrebbero risultare in difficoltà a causa del nuovo provvedimento sono le imprese con un numero di addetti tra 20 e 49 e quelle operative nel settore di attività economica dell'industria nelle regioni del Nord Ovest e del Nord Est. Tra le imprese dell'industria (manifattura e costruzioni), il 34,3% (circa 170 mila imprese) subirà la richiesta di anticipo del TFR in busta paga da parte di alcuni dei propri dipendenti. Tale quota si attesta attorno al 10,0% presso le imprese del terziario (commercio, turismo e servizi), pari a circa 110 mila imprese.

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ISTAT

Trattamento di fine rapporto - Indice istat ottobre 2014

L'Istat, ai fini del calcolo del trattamento di fine rapporto di cui alla legge 29 maggio 1982, n. 297, comunica che l'indice nazionale generale dei prezzi al consumo delle famiglie di operai ed impiegati, con base 2010=100, è risultato, per il mese di ottobre 107,2.

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INDICE LAVORONEWS

Lavoronews - L'indice per argomento della newsletter dal n. 1/2014

Riportiamo l'indice per argomento delle notizie riportate nella newsletter dei Servizi Sindacali. Per visualizzare il numero che interessa occorre prima autenticarsi all'area Lavoro sito internet dell'Unione.

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