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“BENVENUTO IL LUOGO”: L’INTERVENTO DI CARLO SANGALLI ALL’INCONTRO IN CONFCOMMERCIO MILANO CON I CANDIDATI SINDACO (22 aprile 2016)

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22/04/16 - 

Benvenuti in Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza. Benvenuti.

Benvenuti ai candidati sindaco di Milano.

Grazie per aver accettato il nostro invito. Credo che sia la prima volta in cui vi confrontate tutti insieme e ci fa molto piacere avere questo primato.

Benvenute alle autorità presenti, a tutti i rappresentanti della politica e delle istituzioni, alle amiche e agli amici della Confcommercio che sono qui oggi.

Benvenuti ai coordinatori dei nostri 10 tavoli delle eccellenze e ai tanti partecipanti che hanno dato in questi mesi il loro contributo alle nostre proposte.

Grazie, e benvenuti. Benvenuta Milano.

Benvenuto Il Luogo. “Benvenuto il luogo dove tanta gente insieme non fa massa”, come cantava Giorgio Gaber.

Perché questa è la nostra idea di città: quella dove si lavora insieme senza diventare massa indistinta.

E in questo progetto abbiamo lavorato in tanti, abbiamo lavorato insieme, in un modo che amplia e non confonde identità e intelligenze.

Perché questa è la nostra idea di associazione di rappresentanza degli interessi imprenditoriali: essere un allargamento e un potenziamento dello spazio della libertà personale a disposizione del bene comune.

Come grande rappresentanza d’impresa cittadina, non è la prima volta che sentiamo l’esigenza di “dire la nostra” alla politica, sia prima che dopo le elezioni.

Lo abbiamo fatto 5 anni fa, e anche prima.

Lo faremo tra 5 anni.

Tanto più che il settore che noi rappresentiamo conta in modo determinante sull’economia e sulla vita quotidiana di Milano.

Il terziario di mercato conta solo a Milano città, nel territorio che sarà chiamato ad esprimere il voto tra poche settimane, 171mila e 500 imprese, quasi l’80% di tutte le imprese.

Sottrarci alla riflessione, oggi come ieri, significa venir meno al nostro compito e alla nostra responsabilità.

Sottrarci al confronto significa venir meno all’ambizione di essere pienamente parte di questa città, pur essendo “di parte”, la parte delle imprese del commercio, del turismo, dei servizi, della logistica, delle professioni.

Con questo progetto però questa volta abbiamo fatto un passo in più.

Un passo in più di riflessione, di apertura, di contributo ad una città “evoluta” e in evoluzione che avrà bisogno di un Sindaco all’altezza, ma anche di parti sociali innovative e concrete.

Guardate, “Benvenuto Il Luogo” è attraversato da un’ispirazione precisa.

Parafrasando quella famosa frase di Kennedy, quando diceva “non ti chiedere cosa può fare il tuo Paese per te ma cosa puoi fare tu per il tuo Paese”, noi ci siamo domandati quale impegno avremmo potuto chiedere ai prossimi amministratori di Milano impegnandoci però a nostra volta.

Ma non esiste impegno senza obiettivo: per sapere dove andare bisogna avere un’idea da difendere e da realizzare.

“La nostra idea” da difendere e da realizzare sono state in realtà cinque.

Le 5 idee base di città.

5 come le linee della metropolitana che Milano si appresta ad avere.

5 idee che attraversano la città, alcune già collaudate e funzionanti da tanto, altre con la scritta “lavori in corso”.

Milano per noi è città intraprendente, la città degli imprenditori e dell’intrapresa.

Milano è città policentrica, non polarizzata su un unico centro.

Poi, Milano è città aperta, ricettiva e intelligente nel senso tecnico, etico e spirituale.

E, ancora, è città universale, in linea di eredità dell’Esposizione che ha cambiato il volto di Milano lo scorso anno.

Infine, immaginiamo Milano città guida, in grado di aprire la strada, di raccogliere la leadership nel panorama europeo.

Le 5 idee di città incrociandosi in 10 snodi danno origine a 10 punti forti della nostra città.

E qui arriviamo alle 10 eccellenze, intorno alle quali sono strutturate le proposte che presentiamo stamattina.

Chi fa il nostro lavoro, ma ancora di più chi fa il sindaco e l’amministratore lo sa bene.

Sa bene che la quotidianità è alla fine “gestione dei problemi”, L’ordinaria amministrazione è affrontare le emergenze e, come si dice, “riempire le buche”.

Fondamentale, però, è saper distinguere la gestione dall’ordinario dai momenti fondativi.

E i momenti fondativi sono quelli in cui bisogna pensare in modo diverso, partendo da una prospettiva diversa.

Perciò, qui, noi non siamo partiti dai problemi, non abbiamo fatto al futuro Sindaco l’elenco della spesa delle criticitá.

Abbiamo ribaltato la prospettiva.

E il nostro punto di partenza sono state le cose che invece a Milano funzionano, le cose che fanno di Milano quello che è, unica e diversa dalle altre città.

Scommettendo che si può cambiare quello che poi si deve cambiare facendo leva sui punti di forza.

Siamo partiti dalle eccellenze di Milano, o almeno quelle che per noi sono tali.

10 eccellenze che abbiamo riprodotto in forma di caleidoscopio.

Caleidoscopi: perché l’eccellenza non è una volta per tutte, non è mai piatta, e invece si esprime nel continuo ricombinarsi di elementi diversi. Nondimeno, rimane un punto di forza della città.

Ecco allora le politiche commerciali,

il sistema turistico e fieristico,

la sanità e i servizi,

l’università e la formazione,

l’innovazione,

la solidarietà e la sicurezza,

la moda e il design,

la comunicazione e l’editoria,

la ristorazione e il food,

lo sviluppo della città.

Alcuni mesi fa abbiamo affidato ciascuna di queste eccellenze ad un coordinatore del nostro sistema che ha riunito dei tavoli di riflessione.

Permettetemi di ringraziare i quasi 100 partecipanti che ci hanno regalato un po’ del loro tempo e della loro professionalità, ma anche tanta passione per questa città.

Ogni tavolo ha lavorato intorno a 3 temi particolarmente cari al sistema Confcommercio e al mondo del terziario.

10 eccellenze, 3 temi ciascuna.

Ecco da dove nascono i 30 temi che ci stanno a cuore che vedete riprodotti in forma di bandierina, qui alla mia sinistra…o per par condicio alla vostra destra, e su cui –in modo giocoso, ma certamente consistente- chiederemo oggi ai candidati di dire la loro.

Dentro a questi 30 temi sono nate 80 proposte alla prossima amministrazione comunale.

Sono 80 proposte sintetiche e molto diverse tra loro: alcune di immediata realizzazione, altre di lungo periodo, alcune economicamente impegnative, altre quasi a costo zero.

Molte proposte prendono in considerazione la responsabilità Metropolitana di Milano e il fatto che il prossimo sindaco sarà un Sindaco che dovrà pensare oltre la dimensione cittadina.

Naturalmente, tante proposte parlano direttamente d’impresa.

Tra tanti esempi, non si può saltare il tema dei temi.

Quello della fiscalità, imprescindibile a livello locale quanto nazionale.

Bisogna ridurre il carico fiscale, direttamente o ritornando con servizi forti quanto viene prelevato.

Faccio due esempi: se io sono disagiato dai cantieri delle opere pubbliche, devo ricevere delle agevolazioni strutturali per non chiudere nel frattempo.

Se io pago la tassa di soggiorno, la devo poter vedere utilizzata come tassa di scopo a favore del turismo.

E se, come dicevo, tante proposte sono pensate direttamente per le imprese, altrettante guardano alla città come il contesto imprescindibile nel quale l’impresa opera.

Cito anche qui solo alcuni passaggi.

Mi viene in mente il tema della cultura: dal rilancio del progetto di Expo in Città alla fusione degli assessorati di Turismo e Cultura.

Abbiamo scommesso su una città dove commercio e cultura siano capaci di guardare dalla stessa parte.

Ma soprattutto penso all’affermazione di una geografia urbana fatta di accessibilità e grandi progetti, che minimizzino i disagi, investendo sui risultati.

Una geografia urbana che non abbia paura della periferia.Che sia in grado di “rammendare” il tessuto sociale rendendo conveniente aprire imprese e investire nelle zone che oggi sembrano meno desiderabili. Noi siamo stati tra i primi a credere in una Milano non “barricata” al centro.

Abbiamo scommesso su una città che può cambiare ancora, diventando ancora più bella, ancora più vivibile, ancora più attrattiva.

Una città attraversata da una mobilità urbana alla quale non chiediamo di tornare indietro, ma di fare un passo in più imparando dall’esperienza.

Cosí, si potrebbe procedere ad una pedonalizzazione ragionata di alcune aree (e non a caso ho usato il termine area e non isola, perché il punto è che la pedonalizzazione non deve isolare).

Si potrebbe procedere ad una pedonalizzazione ragionata di alcune aree anche nel contesto di una riapertura graduale dei Navigli.

Sentire certi termini, come pedonalizzazione, o certi concetti futuristici qui in “casa dei commercianti” può forse ancora stupire qualcuno.

Ma noi non abbiamo pregiudizi, noi abbiamo solo un metodo di giudizio.

E il nostro metodo è l’utilità per le nostre imprese.

Convinti che il commercio, i servizi e il turismo, quando funzionano e prosperano, fanno bene alla città, creano benessere ed occupazione, sono funzionali al bene comune.

Per questo, ha senso lavorare assieme.

Per questo, al prossimo Sindaco chiediamo di continuare sulla buona strada del Tavolo per lo Sviluppo che avevamo lanciato 5 anni fa, rilanciandolo.

E chiediamo dunque un nuovo Patto per la Grande Milano che permetta a noi un dialogo costante e a chi governa la città di non perdere il “contatto con la realtà” grazie ai corpi intermedi.

Cosí –cioè, insieme- si distingue il giusto dallo sbagliato, e a volte basta poco per fare meglio.

Perché indubbiamente questo “programma” -se lo vogliamo chiamare cosí- dovrà camminare sulle gambe del prossimo Sindaco.

Noi, però, oggi, al futuro Sindaco, stiamo tendendo la mano, dicendo “benvenuta” alla città che ci piacerebbe avere.

Benvenuta Milano.

Benvenuto Il Luogo, il luogo dell’impresa, il luogo dove realizzare i propri sogni, il luogo dove essere parte di un progetto più grande di sé.

Benvenuto il luogo dove tanta gente insieme non fa massa, ma, insieme, costruisce il tempo dei nostri figli, il futuro.

Benvenuto al futuro di Milano. 

 

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